Data di pubblicazione: 11 Dicembre 2020
Secondo alcune statistiche passiamo quasi il 90% del nostro tempo in ambienti chiusi come abitazioni, uffici e scuole. L’aria negli ambienti interni può essere contaminata: polveri sottili, spore di muffe, batteri e virus sono alcune delle sostanze che, se concentrate e respirate a lungo, possono causare danni alla nostra salute. La soluzione? Una corretta ventilazione degli ambienti, vediamo come.
La cosa migliore è poter aprire contemporaneamente due finestre, sui lati opposti di una stanza, per far girare l’aria, ma al giorno d’oggi sono poche le stanze progettate in questo modo, con due pareti opposte perimetrali. Per cui la cosa migliore è creare una cosiddetta “corrente d’aria” aprendo tutte le finestre e le porte interne all’abitazione, o all’ufficio: in questo modo l’aria riesce a circolare molto rapidamente. E aprire le finestre in ribalta? Questa può essere una buona seconda scelta, da valutare a seconda dei casi, poiché con l’anta in questa posizione entra meno aria, occorre tenerla quindi aperta più a lungo, l’ambiente si raffredda maggiormente e tanto maggiormente occorre riscaldarlo per ripristinare una confortevole temperatura ed infine con la finestra in ribalta la casa è meno protetta da possibili tentativi di furto con scasso.
Mai sotto i 16 gradi: L’aria fredda assorbe meno acqua di quella calda, così le piccole particelle di acqua (umidità) si depositano su pareti e finestre fredde. Affinché questo processo non si inneschi, la temperatura di muri e finestre deve rimanere sopra i 16°C.
Quando? Quante volte? L’aria è stantia? Si formano goccioline d’acqua sui vetri della finestra? Allora è giunto il momento di arieggiare l’ambiente: più a lungo vi ci soggiorna, più intensa dovrà essere la ventilazione: da ripetere anche quattro o cinque volte al giorno.
Per quanto? Da 5 a 10 minuti, per un ricambio di gran parte del volume d’aria di una stanza di medie dimensioni. Naturalmente più fredda è la temperatura esterna, più brevi possono essere gli intervalli di ventilazione.
I picchi di umidità: Dopo la doccia meglio arieggiare aprendo completamente la finestra tenendo però chiusa la porta del bagno, per evitare che l’umidità si diffonda nel resto della casa.
Bagno, cantina, camera da letto: usiamo le camere in modo diverso, pertanto anche l’umidità e gli odori variano a seconda della stanza e della durata della nostra permanenza. Alcuni piccoli consigli vi aiuteranno ad ottenere un clima interno sano. Umidità, sostanze inquinanti e virus si possono eliminare con una buona ventilazione!
Riscaldare correttamente: Ridurre il riscaldamento quando si è lontani o durante la notte permette di risparmiare energia e costi, ma attenzione all’umidità: se è alta occorre ventilare per eliminarla. Per quanto riguarda i radiatori, questi devono essere liberi: tende, davanzali sovradimensionati o altri ostacoli possono impedire un corretto riscaldamento. Nel peggiore dei casi, la temperatura ambiente desiderata può non essere raggiunta.
Stanze non utilizzate: È intelligente riscaldare al minimo le stanze poco o solo in parte utilizzate. Meno intelligente è riscaldarli con l’aria delle stanze vicine più calde, perché oltre al calore può entrarvi anche umidità e se l’aria si raffredda di nuovo, l’umidità relativa aumenta e c’è il rischio di formazione di condensa e muffa.
Panni stesi in casa: Asciugare il bucato all’aperto? Perfetto. È disponibile un locale per l’asciugatura? Ottimo anche questo. Ma se lavi o asciughi la biancheria in ambienti interni alla casa, devi pensare all’aerazione. Apri le finestre del locale in cui è posta la lavatrice e dove asciughi i panni, chiudi la porta e non spegnere il riscaldamento: il tuo appartamento ti ringrazierà.