Data di pubblicazione: 24 Aprile 2019
Chi lavora nel mondo dei serramenti o più in generale ha a che fare con prodotti che contengono miscele e sostanze chimiche, lo sa bene: le Schede di Sicurezza (qui un modello) possono essere un vero e proprio scoglio. Quando sono obbligatorie? Chi deve inviarle? E ogni quanto tempo vanno aggiornate? Facciamo chiarezza con la guida di Patrick Gislimberti, product manager di Maico.
Anzitutto: cosa sono le Schede di Sicurezza? «Le SDS o Safety Data Sheet sono il documento tecnico più significativo ai fini informativi sulle sostanze chimiche e loro miscele, in quanto contengono le informazioni sulle proprietà fisico-chimiche, tossicologiche e di pericolo per l’ambiente necessarie per una corretta manipolazione di questi prodotti, a tutela della salute umana e dell’ambiente» spiega Gislimberti. In pratica, la scheda indica se un prodotto contiene una sostanza tossica o infiammabile, quali sono gli agenti pericolosi per la salute, come va stoccato, come va smaltito ed eventualmente riciclato. «Per questo, le SDS si rivolgono direttamente ad aziende, distributori e fornitori operanti nell’Unione Europea o nello Spazio Economico Europeo che fanno uso di tali sostanze, sia individualmente, sia all’interno di una miscela, per le proprie attività industriali o professionali, mentre sono specificatamente esclusi i consumatori» precisa Gislimberti.
Le SDS sono regolamentate dall’ente europeo ECHA e il loro formato è definito dal regolamento REACH. Ogni scheda è divisa in 16 sezioni. Le più rilevanti, specie nel campo dei serramenti, sono la n. 1 (Elementi identificatori della sostanza o della miscela e della società/impresa), la n.2 (Indicazioni di pericolo), la n.4 (Misure di pronto soccorso), la n. 5 (Misure antiincendio), la n. 7 (Manipolazione e stoccaggio), la n.13 (Considerazioni sullo smaltimento) e la n. 14 (Informazioni sul trasporto). Trattandosi di uno strumento di comunicazione indispensabile nella catena d’approvvigionamento delle sostanze, il Ministero della Salute ha predisposto una banca dati che, con aggiornamenti mensili, punta a uniformare e a elevare la qualità delle informazioni. Perché i dubbi, in merito sono spesso numerosi.
È bene ricordare, infatti, che l’unico soggetto non coinvolto nelle SDS lungo tutta la filiera è il cliente finale. Tutti gli altri, dai produttori ai grossisti ai rivenditori al dettaglio, sono tenuti in forma diversa a inviare o richiedere le SDS. «In particolare – ricorda l’esperto – una SDS è necessaria quando: una sostanza o miscela è classificata come pericolosa a norma del CLP, quando una sostanza è persistente, bioaccumulabile e tossica (PBT) o molto persistente e molto bioaccumulabile (vPvB) secondo i criteri di cui all’allegato XIII del regolamento REACH oppure quando una sostanza è inclusa nell’elenco di sostanze candidate in attesa di autorizzazione in base al REACH per motivi diversi da quelli sopra elencati».È inoltre necessario fornire una scheda di dati di sicurezza, ma solo dietro richiesta, per le miscele non classificate come pericolose ma che contengono concentrazioni specifiche di alcune sostanze pericolose. Per gli altri casi, ad esempio per nastri e pellicole, le SDS non sono previste.
Maico invierà periodicamente le SDS obbligatorie ai propri clienti e tutte le schede – sia quelle obbligatorie che quelle a richiesta – saranno rese disponibili sul sito e sul catalogo elettronico. La normativa, infatti, stabilisce che, quando obbligatorie, le SDS vadano inviate in modo attivo, dunque non limitandosi a una distribuzione su richiesta. Inoltre, tutte le schede devono essere messe a disposizione gratuitamente su carta o in formato elettronico entro la data di fornitura della sostanza o della miscela. Infine, in caso di aggiornamenti su sostanze e miscele, deve essere predisposta e inviata un SDS aggiornata a tutti coloro a cui la sostanza o miscela è stata fornita nei 12 mesi precedenti.