Data di pubblicazione: 07 Settembre 2021
Il 2021 è stato un anno devastante nel fronte incendi: in tutto il mondo enormi aree naturali sono andate distrutte dalle fiamme. Dalla Grecia, Turchia e Italia alla California, dall’Australia alla Siberia, l’Amazzonia e l’Africa: nessun continente è stato risparmiato. Alcuni sono stati appiccati da agricoltori che hanno visto la stagione secca come un’occasione per liberare terreno dal bosco e fare spazio per coltivazioni e allevamenti, altri sono stati incendi spontanei, dettati dall’estremo calore dovuto al cambiamento climatico.
Incendi che non faranno che aumentare l’emissione di anidride carbonica, velocizzando il riscaldamento del pianeta. Come quello della Siberia, con fronte di fuoco di ben 2000km, che ha già emesso 505 megatoni di CO2: potrebbe diventare l’incendio più grande mai registrato nella storia dell’uomo. Le speranze di riuscire a spegnerlo sono ormai svanite, si spera nell’arrivo al più presto della stagione delle piogge.
Insomma, abbiamo un problema, e dobbiamo riuscire a risolverlo. Che ruolo ha la tecnologia in tutto questo?
Per avere uno sguardo “globale” della situazione incendi si può consultare la mappa interattiva della Nasa. La mappa mostra in tempo reale le anomalie nella temperatura, che nella maggior parte dei casi corrispondono a un incendio. I dati sono rilevati dallo strumento “Modis”, che si trova a a bordo del satellite Terra dell’agenzia spaziale americana. L’immagine qui sotto si riferisce alle ultime 24 ore. Una tecnologia che torna utile nel monitoraggio, creando un’enorme mole di dati, rendendo di fatto possibile studiare e predire gli incendi, le zone più a rischio, i cambiamenti in atto nel mondo.
Per monitorare gli incendi “più da vicino”, invece, entrano in campo i droni. Le tecnologie a disposizione sono ormai molte, i droni costano poco e sono efficienti e affidabili. Anche in Italia si stanno già utilizzando: in Liguria sono stati adottati dal Comando Vigili del Fuoco di Savona, che ha recentemente fatto delle esercitazioni con questa tecnologia. Ad oggi i droni servono da supporto alle squadre di terra, e sono in grado di fornire essenziali informazioni in tempo reale sulla posizione dei fronti di fiamma, sulla potenziale evoluzione dell’incendio e sull’efficacia delle azioni di lotta. Da Pisa, invece, è pronto al decollo da una rampa-catapulta il “Rapier”, nuovo drone ad ala fissa sviluppato dall’azienda toscana Sky Eye Systems, che è in grado di individuare precocemente eventuali focolai, di aiutare gli interventi dei mezzi antincendio da terra e dal cielo e anche di controllare 24 ore su 24 le aree pericolose o in fiamme.
Esempi di protezione più attiva arrivando invece dalla Cina, dove spegnere gli incendi negli appartamenti dei grattacieli nelle grandi città è sempre più un problema. Come si vede nel video di esercitazione, i velivoli hanno completato con successo diversi compiti, come il rilevamento degli incendi, la trasmissione aerea, il lancio di forniture antincendio di emergenza, la rottura dei finestrini dei grattacieli e l’estinzione degli incendi. e il salvataggio delle persone intrappolate tra le altre funzioni come soluzioni ai punti critici nella lotta antincendio dei grattacieli urbani e migliorano notevolmente soccorso di emergenza ed efficienza antincendio.
L’ultima tecnologia applicata alla lotta agli incendi è Smart Fire Barrier, invenzione dell’azienda innovativa spagnola Pyro Fire Exctinction. Composta da una barriera di estintori Nub-e, prodotti dalla stessa compagnia, il sistema può spegnere in modo autonomo incendi nascenti e funzionare da linea tagliafuoco mobile. Sono facili da trasportare e da installare sul campo, e una volta posizionate sono operative per mesi. Riescono a captare il fuoco grazie ai sensori, “sentono” un balzo di temperatura e si attivano senza utilizzare elettronica o esplosivi. Una volta attivati ogni modulo spruzza il contenuto nell’area circostante, proteggendo la vegetazione, impedendole di bruciare.
In futuro episodi di incendi boschivi e non facilmente controllabili saranno sempre più frequenti: combatterli in modo efficace significa diminuire drasticamente i danni ambientali provocati, salvaguardando la fauna e la flora. Ma significa anche salvare vite umane, di coloro che combattono gli incendi e di coloro che abitano nei pressi di zone a rischio.